La Dea Bendata
Dal capitolo 7
Finalmente il 15 aprile, un
paio di settimane dopo il mio rientro da New York, la concessionaria della Bmw
mi avvisò che era pronta la mia 640 coupé. Lo stesso pomeriggio, appena
la mia banca aprì al pubblico, io ero allo sportello ad eseguire il bonifico di
quei settantamila euro che dovevo versare a saldo.
Quando fui all’interno dell’autosalone e notai la mia macchina pronta che mi aspettava, provai una gioia immensa… lei era proprio come l’avevo sognata, bella, bellissima! Lucida, fiammante!… Poi quel colore grigio-azzurro metallizzato era proprio quello che più mi piaceva.
Quando fui all’interno dell’autosalone e notai la mia macchina pronta che mi aspettava, provai una gioia immensa… lei era proprio come l’avevo sognata, bella, bellissima! Lucida, fiammante!… Poi quel colore grigio-azzurro metallizzato era proprio quello che più mi piaceva.
Che emozione accenderle il
motore e sentire quel rumore così delicato, e poi sentirla dolcemente partire
con solo un leggerissimo tocco sul pedale dell’acceleratore!
I venticinque chilometri da percorrere per tornare a casa furono veramente un “amplesso” tra me e lei, un’intesa perfetta, un specie di “rapporto sessuale” intenso e sincronizzato, e quando in un rettilineo provai a spingere l’acceleratore e lanciarla a centoventi all’ora, quasi un "orgasmo sublime", con il rombo sordo del suo motore che aumentava.
I venticinque chilometri da percorrere per tornare a casa furono veramente un “amplesso” tra me e lei, un’intesa perfetta, un specie di “rapporto sessuale” intenso e sincronizzato, e quando in un rettilineo provai a spingere l’acceleratore e lanciarla a centoventi all’ora, quasi un "orgasmo sublime", con il rombo sordo del suo motore che aumentava.
"...bella, bellissima! Lucida, fiammante!…"
Nessun commento:
Posta un commento