domenica 9 agosto 2015

Il cane "Bella"



Anche se il racconto è narrato in prima persona, da far pensare al lettore che Luca, il protagonista, sia io, ovviamente il personaggio è inventato. 
Ma è pur vero però, come accade ad ogni autore, che qualcosa di autobiografico c'è sempre dietro ad ognuno dei personaggi che vivono nel romanzo che hai scritto. 
Quindi, è ovvio! in Luca c'è qualcosa di mio! Ma pure in Fabio, in Denny, in Samantha...
Però l'unico personaggio vero ne "La Dea Bendata" è Bella, il cane di Luca... nella realtà Bella è davvero il mio cane! 
E' proprio quello che è riprodotto in questa foto... sì, è veramente lui il cane che gira tra le pagine del mio romanzo!








dal Capitolo 3


Quando fui a casa, di ritorno da Milano, erano circa le otto di sera. La cosa che feci immediatamente fu di prendere il cane e portarlo un poco a spasso per le vie del paese. Lui era abituato, fin da quando era cucciolo, a stare da solo in casa anche dalla mattina alla sera. 
Fino ad allora pensavo che in fondo il cane era tranquillo, perché lui aveva la certezza che comunque io arrivavo a fargli fare pipì in cortile, a fargli le coccole, a preparargli la ciotola con la sua pappa.
Ora quel cane stava per diventare il cane di un milionario, eppure pensai che per lui la vita di fatto non sarebbe cambiata, avrebbe continuato a mangiare le stesse cose, avrebbe continuato a esternare ogni giorno tutta la sua pigrizia, rimanendo ore spaparanzato sul divano o sui tappeti, avrebbe continuato a comunicarmi con i suoi grandi occhioni tutta la felicità che provava nel guardarmi. 
Non avrebbe avuto alcuna pretesa di cambiare tenore di vita, non avrebbe desiderato alcun lusso, e pure se gli avessi acquistato, che so, una cuccia da trecento euro lui avrebbe continuato a dormire sul letto con me, sul suo lenzuolo di tela bianca… e se quel suo lenzuolo fosse diventato di seta, forse non gli sarebbe affatto piaciuto.
Allora entrando in casa di ritorno da Milano, mi venne spontaneo comportarmi da quel momento in poi in maniera diversa con lui, semplicemente cercando di stare un poco di più in sua compagnia e fargli fare più spesso niente di più che quelle semplici cose che a lui piacevano, come ad esempio andare a spasso per le vie del paese, naturalmente al guinzaglio.
Se io, in quel mese di attesa del giorno in cui sarebbe arrivato il bonifico, avessi cercato nel più sereno dei modi di passare dalle “stalle” alle “stelle”, anche il mio cane avrebbe dovuto accorgersene e così quella sera iniziai proprio col cane ad impostare i miei tempi e i miei umori, come avevo deciso sul treno di ritorno da Milano, in modo da vivere ogni momento ed ogni attimo della mia giornata con il massimo della serenità e in assoluta armonia con me stesso, con gli altri, col mondo e naturalmente con lui.

E quale miglior armonia più esserci, se non quella che c’è fra te e il tuo cane?!



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