lunedì 10 agosto 2015

Perchè Fabio?



Perchè Fabio?
Una domanda interessante da farmi, come autore. Pure estremamente importante è la risposta che desidero dare.
Perchè Fabio, e non piuttosto una donna, magari una bellissima donna, affascinante, accanto ad un bel cinquantenne pieno di soldi?
E' un uomo, un ragazzo trentacinquenne, a sconvolgere la vita di Luca, a renderlo estremamente felice, a creargli nell'animo e nella mente un amore infinito, una forte passione, un grande piacere.

Una prima risposta, (più scontata e pure più opportuna), già l'ho data nella prefazione al romanzo (che potete leggere in questo mio blog).
Ma principalmente il fatto che io abbia scelto un uomo accanto a Luca, invece di una donna, è dovuto ad una motivazione per precisa e voluta.
Nella storia di Luca, ricchissimo, milionario, non poteva non esserci una storia d'amore. 
Sarebbe stato troppo facile, e pure quasi banale e scontato, se avessi  inserito una donna in questa storia d'amore!
Una donna, anche la più corretta, la più onesta, nella sua stessa posizione di entità femminile, nell'uomo con cui condividere la sua storia d'amore avrebbe cercato, oltre il sesso e il piacere, protezione, sicurezza, affetto quasi paterno, e pure (e questo non è sbagliato!) una garanzia economica, un aiuto, un eventuale sostegno, pure a garanzia della naturale propensione a creare con lui una famiglia, a mettere al mondo dei figli.
A Luca occorreva al suo fianco qualcuno che lo amasse per altri motivi, e non per quelli ovvi che avrebbero motivato una donna!
Ho voluto che il personaggio Luca Molinari, al termine del romanzo, ne uscisse come una "persona speciale"... una persona diversa e non una persona qualunque.

A tale proposito questo è ciò che lo stesso Luca dice nel Capitolo 23 

Ogni volta che mi capita di verificare un miglioramento, un cambiamento in meglio, un salto di qualità nella salute, e pure nella vita di tutti giorni, di chi ho aiutato, provo interiormente una gioia profonda. Sono felice di aver comunque fatto qualcosa di buono.
Voi direte che avendo tanti soldi forse non ho fatto fatica, io vi rispondo che non è così, non è vero.
Innanzi tutto l’avere dei soldi non vuol dire aiutare chi ha bisogno, anzi spesso i soldi creano in chi li possiede arroganza e potere, insensibilità verso i deboli, i disperati, i malati.
Certo, senza soldi anch’io non avrei potuto fare nulla, ma avendoli ho dovuto aggiungere molto di mio, la mia sensibilità, la mia emotività, la mia educazione morale ed etica, il mio desiderio vero, che viene direttamente dal cuore, di fare del bene.
Non mi vanto di queste mie qualità, semplicemente le ho.
Non sono presuntuoso, ma orgoglioso sì… se qualcuno dice che sono una persona speciale, non mi vergogno a dire di sì, che lo sono. Pure Fabio dice sempre che sono speciale!
Vi assicuro comunque che è faticoso essere persone speciali, occorre tenacia, volontà, fede, e pure coraggio.


E' proprio il coraggio la caratteristica di Luca... il coraggio di essere una persona speciale, di fare cose che altri nella sua stessa posizione, probabilmente non avrebbero fatto. Il coraggio di fare del bene, il coraggio di amare.
Ecco che amare un uomo, andando contro corrente, non nasconderlo, ma renderlo pubblico, è un atto comunque che richiede coraggio, molto coraggio da parte Luca. Nei confronti dei suoi famigliari, dei suoi amici e dell'intera società.
Quando Luca, nel monologo sopra citato, dice "ho dovuto aggiungere molto di mio" sottintende pure questa sua scelta di convivere con Fabio, creare una famiglia con lui, adottare un bambino con lui.
Se la famiglia e pure il bambino Luca lo avesse "creato" con una donna, avrebbe fatto una cosa molto normale... io, come autore, volevo invece che Luca facesse cose straordinarie, qualcosa di diverso, qualcosa appunto di... speciale!



Ecco! Fabio potrebbe essere lui!



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