venerdì 14 agosto 2015

... e se Luca fosse morto!


Durante una breve vacanza, per festeggiare la fine dell'anno, Luca, Fabio ed il piccolo Edo si trovano negli Stati Uniti, ospiti dell'amica Denny. 
Viene sfiorata la tragedia, quando la loro auto evita per un pelo un violentissimo scontro frontale, che certamente avrebbe provocatoo la loro morte.
L'idea della morte turba Luca, soprattutto perché, se fosse morto solo lui in quello scampato incidente, Fabio non avrebbe ereditato poi niente di suo. 
E' il problema, molto attuale in questi mesi, del riconoscimento dei diritti civile nelle coppie di fatto, compreso quelle omosessuali.


dal Capitolo 22

Quell’auto nera proseguì la sua corsa. Io dovetti fermarmi perché le mie gambe mi stavano tremando. Pure le auto in cui c’erano Denny e Samantha, che ci seguivano e che avevano assistito alla scena, si  fermarono.
Scendemmo. Fabio era pallido in volto per il grande spavento che si era preso,  il piccolo Edo piangeva e fu Samantha a prenderlo in braccio, farlo uscire dall’auto e cercare di fargli passare quella brutta paura.
Poco dopo ci riprendemmo e ripartimmo. Dovetti veramente ringraziare il Signore per averci assistito. Se ci fosse stato uno scontro frontale, se solo io non mi fossi portato quel poco più a destra, sicuramente io, Fabio ed il piccolo Edo saremmo morti sul colpo!
Credo al fatto che ognuno di noi ha “la sua ora”, nel senso che ognuno di noi è arrivato qui sulla terra un giorno preciso, che era già stato precedentemente stabilito, e ognuno dovrà ripartire un altro giorno, anch’esso già scritto in un libro divino. Il mistero, e pure il dramma, è che nessuno conosce quel giorno… forse domani, forse tra un anno… forse tra venti, cinquanta, cent’anni! Pure Fabio dovrà ripartire, pure il mio adorato Edo, un giorno dovrà ripartire, ma quando?… ed io, quando?
Il pensiero della morte, intesa come un distacco dalle persone che ami, come un addio che non vorresti mai dire, mi pervase molto, appena rientrammo dagli Sati Uniti.
La morte ci era passata molto vicina, eppure aveva scelto di rimandare il suo appuntamento con noi, e non certo perché in quell’auto c’era un piccolo bambino innocente, da salvare. No, la morte non ha questi scrupoli, non guarda in faccia a nessuno! E neppure perché c’era Fabio, che in vita elargiva bellezza e dolcezza e tanta poesia, o perché c’ero io, che avevo scelto di fare del bene, avevo scelto di amare!
Comunicai questi pensieri pure a Fabio, non certo per rattristarlo, ma perché pure lui li capiva.
Poi, finita la lunga notte di queste mie riflessioni, la mattina seguente cercai di essere molto più razionale e obbiettivo. Avrei dovuto fare qualcosa per salvaguardare Fabio ed Edo, se mi fosse accaduto qualcosa. Prima di allora non ci avevo ancora pensato.

Ma ora? Ora che c’era Edo, con tutti i diritti di ereditare ogni cosa dal suo genitore, come avrei potuto garantire che pure Fabio avesse potuto continuare a star bene?
Questo è il vero problema, non essendoci ancora una legge che riconosce i diritti civili al tuo compagno di vita, se quell’auto impazzita in America ci avesse centrato e solo io fossi morto, Fabio si sarebbe trovato all’improvviso a dover mettersi nell’ombra e non poter ereditare nulla di mio. 
Mi venne alla mente il caso di Lucio Dalla. Provai davvero una grande rabbia. 
Come? Quel meraviglioso ragazzo, quell’anima pura, che tanto amavo, che superando ogni legge mi aveva pure sposato, che aveva deciso di avere un figlio adottivo insieme a me, che un giorno aveva addirittura imaginato di sentirsi per un attimo donna, pur di concepire un figlio con me… quella divina e magica creatura, il mio "tenero e dolce pulcino", non avrebbe davvero ereditato nulla di mio!

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